Alberto Barbata

La storia di un territorio è spesso una storia piena di fascino e di mistero, punteggiata dai toponimi (nomi propri dei luoghi, ndr) le cui significazioni semantiche spesso ci aiutano a prendere consapevolezza degli avvenimenti che hanno reso protagonisti i diversi luoghi, sede della nostra vita e di tante generazioni che ci hanno preceduto. I toponimi spesso resistono nel tempo, ma non sempre; sono sopraffatti da altri che sono divenuti più preponderanti. Le trasformazioni sono dovute spesso ai topografi, sia civili che militari ed accade che gli insediamenti nuovi prevalgano su altri più antichi e facciano comparire, quasi inghiottiti nel nulle, i vecchi toponimi che per lungo tempo, attraverso i secoli, erano stati simbolo di un territorio più o meno vasto. 

È il caso verificatosi con i toponimi Chinisia e Rilievo che secondo i tempi hanno subito prevalenze e sottomissioni. Oggi la contrada o meglio la frazione del comune di Trapani (oggi comune di Misiliscemi, ndr) ha assunto il nome del toponimo Rilievo, superando nel predominio giuridico e geografico il vecchio toponimo Chinisia che prendeva origine dall’arabo “kinisiyah” o “kinisah” che significa chiesa, ripetutamente attestato in documenti arabo-siculi. Probabilmente la località corrisponde ad un casale, come riferisce Cusa. Ma Chinisia fa parte della storia del basso medioevo del trapanese, in quanto era stata data in dote nel 1224 da Perrone Carissima al Convento di San Francesco di Trapani, come riferisce il Fardella nei suoi Annali e che riportava la notizia per averla tratta dagli atti di uno dei più antichi notai della città, Nicolò de Ligorio.

I Carissima era una famiglia federiciana, di origine bolognese, portata in Sicilia nella prima metà del Duecento da Pascotto Carissima, funzionario imperiale al servizio degli svevi. Uno dei primi della famiglia era stato un Crociato, certo Gesualdo, andato a combattere in Terra Santa con una croce d’oro in campo rosso sul petto e sotto il motto “carissima”. Altra notizia riportata dal Fardella racconta che nel 1348 “li padri conventuali di San Francesco ottengono conferma delle terre della Chinisia da Palmerio Spinola regio cavaliere, da Vincenzo Emmanuele regio cavaliere e da Antonio e Nicolosio Carissima, eredi di Perrone Carissima, primo donante”.

Ma il feudo della Chinisia o meglio come fino a qualche anno fa veniva denominato Chinisia-San Giuseppe, era molto vasto e l’ultimo possessore di una larga parte di esso, agli inizi del secolo XIX prima della fine della feudalità, fu Don Franco Barlotta, Principe di San Giuseppe. Anche l’aeroporto di Chinisia, passato alla storia per essere stato sede di uno stormo e protagonista durante la Seconda Guerra Mondiale di spedizioni e incursioni su Malta, veniva denominato Chinisia-San Giuseppe.

Oggi il toponimo Rilievo è prevalso e domina incontrastato su tutta la contrada, già dalla metà dell’Ottocento, traendo la sua origine dal siciliano “rilievu” che come dice il Traina indica “Il cambiar dei cavalli che fa la posta in vari luoghi, cambiatura”. Luogo di sosta del servizio postale da Trapani a Mazara del Vallo, dove vengono cambiati i cavalli nei fondaci ivi esistenti; non a caso una delle strade di Rilievo oggi viene denominata via Tavernelle, ad indicare la sede dei luoghi di ristoro e di riposo.

Ne ha fatta di strada il luogo del “rilievu”, altura tufacea del quaternario appena percettibile sul resto della pianura, a confine tra i Comuni di Trapani (oggi Misiliscemi ndr) e Marsala, appena divisi dal fiume. Fa parte di un costone roccioso che diparte da Paceco ed arriva fino alla periferia della città lilibetana, abitato fin dalla preistoria e sede in diversi luoghi di officine litiche estremamente interessanti, come quella delle “Rocche Draeli”, rocche della famiglia trapanese Israele. Il territorio di Rilievo-Chinisia fu protagonista di cruente lotte durante la rivoluzione siciliana del 1820, allorquando i marsalesi che presero le parti di Palermo attaccarono il territorio trapanese proprio vicino alla torre della Chinisia. La torre era l’ultima traccia monumentale di questo luoghi e fu poi utilizzata e riadattata a torre di controllo dell’aeroporto.

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Testo concesso da Alberto Barbata per la sola pubblicazione su misiliscemiweb.it

LA GROTTA E IL TUNNEL DI KINISIA

Un interessante studio realizzato da Speleo Team Trapani che ci porta alla scoperta della grotta e del tunnel di Kinisia.
Un ringraziamento al geologo Roberto Grammatico per lo studio condiviso e a Giuseppe Monteleone per le foto realizzate.
Questo contributo ci porta a conoscere le bellezze celate del territorio di Misiliscemi che nasconde certamente tante altre sorprese.


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Testo e studio: Roberto Grammatico – Foto: Giuseppe Monteleone

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